La Mediazione: cos’è e come funziona
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La Mediazione è l’attività di un terzo imparziale, volta alla guida di due o più parti verso la risoluzione del conflitto.
Mentre negli Stati Uniti la Mediazione esiste da 70 anni, in Italia è stata introdotta solo nel 2010 – decreto legislativo 28 del 4 marzo 2010 -, successivamente è stata dichiarata illegittima nel 2012 – n. 272/2012 dell’art. 5 comma 1 -, per poi essere reintrodotta il 20 Settembre 2013 – c.d. d.l. Fare -.
Con la reintroduzione della pratica di Mediazione sono cambiate alcune cose, di seguito le più importanti:
- La competenza territoriale: l’istanza di mediazione va presentata ad un Organismo nel luogo del giudice territorialmente competente per la controversia.
- Introduzione della possibilità di concludere il primo incontro con un mancato accordo senza entrare nel merito della questione e senza oneri a carico delle parti.
- La nuova procedura di mediazione deve essere rapida: la sua conclusione deve avvenire entro tre mesi e il primo incontro tra le parti deve essere fissato entro poche settimane dalla presentazione della domanda di mediazione.
- Le materie nelle quali la mediazione è obbligatoria sono: diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, risarcimento del danno da responsabilità medica e sanitaria, risarcimento del danno da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità, affitto di azienda, contratti assicurativi, bancari e finanziari, condominio.
- Il nuovo decreto legislativo ha inoltre introdotto l’obbligo di esperire il tentativo di mediazione anche quando è il giudice a disporlo in sede di giudizio (anche di appello).
La nuova disciplina è stata introdotta per un periodo sperimentale di quattro anni.
La mediazione porta con sè una serie di vantaggi oggettivi, tra i più importanti vi sono:
- la risoluzione della controversia in tempi rapidi attraverso una procedura semplice e familiare che facilita il raggiungimento dei rispettivi interessi
- la reale rappresentanza degli interessi visto il personale interessamento alla vicenda
- l’aspetto economico
Chi sceglie la via della mediazione dimostra un atteggiamento costruttivo di cui il giudice, in sede processuale, deve tenere di conto come indicato esplicitamente all’interno del decreto legislativo. Chi sceglie di provare la via della mediazione promuove la cultura del buonsenso, dimostrando una concreta disponibilità nel trovare l’equa risoluzione al conflitto.
COME FUNZIONA?
La pratica di Mediazione si concretizza tramite l’istanza di una, o di tutte le parti che si trovano in una situazione conflittuale, insieme ad un apposito Organismo di Mediazione, (l’ente che organizza l’attività di soluzione delle controversie fornendo alle parti un professionista, il Mediatore, che si farà carico di condurre il procedimento).
Una volta designato l’Organismo di mediazione, il conciliatore che avrà l’incarico si adopererà attraverso uno o più incontri con le parti in giudizio, affinché raggiungano un accordo amichevole di risoluzione della controversia.
Che cosa accade una volta terminato il processo di Mediazione:
- Qualora si raggiunga la conciliazione, spontaneamente o dietro proposta del mediatore, questi predisporrà un verbale ed esso costituirà titolo esecutivo.
- In caso di mancato accordo sulla proposta del mediatore, una volta giunti in tribunale, il Legislatore potrà penalizzare quei cittadini che, non avendo accettato la proposta di conciliazione formulata dal mediatore poi confermata dal giudice, si sono dimostrati poco collaborativi.
Vedi anche Come avviare una Mediazione
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